PROGETTO LAMA
Il sogno di Gabicho passa attraverso il progetto di ripopolamento di un animale storico, considerato sacro e sorgente di vita e vigore, il LAMA, scomparso da secoli dalle montagne andine dell'Ecuador perché falcidiato dai colonizzatori che avevano introdotto altri animali, come la mucca e la pecora.
L'ASSOCIAZIONE INTIÑÁN
Prosegue con le sue attività di Ripopolazione dei Páramo con i lama, Formazione Tecnica, Assistenza Ambientale, Sviluppo Economico e miglioramento organizzativo. Per disposizione del governo centrale le Associazioni appartengono alla Soprintendenza dell‘Economia Popolare e Solidale, SEPS, e lo scopo sociale di Intiñán è la Produzione e Commercializzazione dei Lama e dei suoi derivati. Ad oggi è in fase di implementazione di un Negozio Comunitario per la vendita di prodotti derivati dei Lama (Carne, Fibre, Cuoio, Ossa), integrando questa iniziativa con prodotti che gli stessi membri dell’Associazione producono in modo che possano essere venduti ad un prezzo equo. Un’altra iniziativa dell’’Associazione Intiñan è di iniziare con un Progetto di Turismo Comunitario "IL PERCORSO DEI LAMA - LLAMAÑAN" a Pungalá, per questo motivo ci siamo coordinati con l'Università Nazionale del Chimborazo per realizzare un pacchetto turistico per sostenere il processo di ripopolamento con i lama . Allego l'elenco dei 152 gruppi di diverse comunità che hanno ricevuto 2.807 lama, calcolando l'evoluzione della mandria di circa 8.000 lama, a beneficio di 2.739 famiglie. D'altra parte abbiamo la Banca dei Lama, allego l'elenco dei gruppi che hanno beneficiato di prestiti per altre attività (acquisto di semi, altre specie, fertilizzanti, ecc.).
L'idea di Padre Gabicho ha preso forma diversi anni fa nella poverissima comunità di Peltetec, parrochia di Pungalá, che si trova ad una quota di circa 3.500 metri. Partito con qualche decina di animali importati dalla Bolivia, grazie al suo grande valore economico e sociale, il progetto si è diffuso su scala nazionale e interessa ora migliaia persone nelle province di Azuay, Imbabura, Loja, Morona, Santiago e Tungurahua. Un importante sostegno al progetto è arrivato dal Lions Club di Pieve di Cadore, che ha donato un service di 3 anni, e da “Vigilio Vive”, che ha promosso e supportato economicamente sia l’acquisto di animali che la fondazione e l’avvio di un’associazione di allevatori di lama chiamata “ Intiñan ” coordinata da Mireya Andrade.Grazie al costante impegno di Padre Gabicho, alla dedizione di Mireya e alla pervicacia dei contadini indigeni, l’ idea del “Padrecito de los Andes” è ora una realtà che interessa circa 3.000 famiglie e 10.000 lama. Mireya Andrade, afferma che il ripopolamento dei lama non è semplicemente un progetto, ma un processo al quale partecipano attivamente le comunità indigene con l'obiettivo di un miglioramento del tenore di vita rispettando la Madre Terra e rivitalizzando antiche tradizioni. Da tutta la vita padre Gabicho persegue il sogno di ridare dignità agli indigeni attraverso il riconoscimento della loro cultura, il Lama ne è forse il simbolo più importante.
Con l’aiuto del Lion’s Club di Pieve di Cadore abbiamo partecipato al progetto di ripopolamento dei lama
della provincia del Chimborazo. Questo progetto, come detto ideato e avviato da Padre Gabicho, merita un’attenzione articolare per le sue profonde valenze socio-economiche. A seguito dell’invasione e della conquista dell’America Latina da parte degli Spagnoli, le popolazioni indigene sono state pesantemente discriminate, emarginate e private delle loro risorse naturali. Molte comunità furono costrette a rifugiarsi sugli altipiani andini, a vivere in condizioni di povertà, coltivando piccoli appezzamenti di terreno, poveri e scoscesi e allevando animali importati (mucche, pecore, capre,asini, maiali) che potevano ottenere solo sottomettendosi ai conquistadores. Questi animali, che nel corso dei secoli si sono diffusi in maniera incontrollata, hanno arrecato grave danno all’ambiente e sottratto risorse alimentari alla scarna agricoltura d’alta quota. Il lama, in conseguenza di carestie, per la competizione con l’allevamento degli animali importati e soprattutto a causa della politica di soggiogamento da parte degli Spagnoli e della Chiesa Cattolica, era praticamente scomparso in queste zone dell’Ecuador.
Questo animale, oltre ad essere il simbolo dell’antica cultura Inca e Puruhà, costituisce un’importante risorsa naturale che si inserisce perfettamente nel fragile eco-sistema degli altipiani andini. Il lama è un animale molto robusto, che si nutre di piante selvatiche che crescono dove non è possibile alcun tipo di agricoltura, è un buon mezzo di trasporto, produce un’ottima lana e, al termine del suo ciclo riproduttivo, costituisce un eccellente nutrimento. In altri termini è una risorsa economica fondamentale ed eco-sostenibile delle comunità rurali andine. Attualmente, attraverso l’impegno di un’associazione di allevatori chiamata Intiñan di cui Gabicho è fondatore e presidente onorario a vita, sono stati re-inseriti 6.000 lama in una trentina di comunità che contano complessivamente una popolazione di circa 15.000 persone. Oltre a fornire assistenza tecnica e finanziaria alle famiglie che desiderano allevare i lama, Intiñan organizza fiere, incontri, feste tradizionali e, quando possibile, realizza piccoli progetti di solidarietà.